Ho più obiettivi che followers! Guida pratica per sopravvivere alla valutazione di fine quadrimestre

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Torno da scuola. Mentre sistemo le mie cose sul tavolo del salotto, appoggio un plico di fogli stampati su cui sono riportate le rubriche di valutazione e le tabelle con gli obiettivi che sono stati inseriti nel registro. Stamparli mi era sembrata una buona idea per averli tutti sott’occhio e avere una maggiore visione di insieme. Mi si avvicina mio figlio tredicenne ed esclama: “Mamma! Hai più obiettivi da valutare che followers!”

Ha ragione, ragione da vendere.

In effetti con la riforma della valutazione formativa ci siamo ritrovati tutti con un carico aggiuntivo di lavoro non indifferente. Non che questo sia un male, si intende, certamente ora ci sono meno aspetti lasciati al caso e abbiamo la possibilità di monitorare in modo più analitico l’apprendimento dei nostri alunni e delle nostre alunne, ma diciamolo, ci sono certe tendine sul registro elettronico che hai paura ad aprire.

Come fare? Perché al di là del senso di smarrimento iniziale bisogna cercare di trovare delle soluzioni efficaci per evitare di passare le notti sul registro e soprattutto di caricare i bambini di verifiche per sondare tutti gli obiettivi previsti. Personalmente amo organizzarmi per tempo mettendo in atto alcune strategie che trovo utili, almeno per me e che quindi condivido con voi.

Intanto bisogna considerare che molti obiettivi possono essere valutati anche attraverso l’osservazione e quindi una buona idea è certamente quella di tenere sempre con sé un taccuino in cui annotare le nostre osservazioni generali, ma anche quelle legate ad alcuni obiettivi di apprendimento specifici. Questo ci aiuterà anche ad avere una visione di insieme del percorso fatto.

Seconda regola: autonomia. Ricorda che tu sei tu e che, nel rispetto delle linee guida dettate dal ministero e dalle norme concordate con i colleghi e le colleghe, la valutazione non deve essere una gabbia ma una guida per permetterti di esprimere un giudizio su un intero percorso, un pezzetto di strada. Capovolgi la situazione, non farti ingabbiare, utilizza la valutazione come strumento per motivare, sostenere, indirizzare i tuoi alunni e le tue alunne, non per classificarli.

Terza regola: ottimizzare. Il senso pratico qui è assolutamente necessario.

Io qualche anno fa mi sono inventata questa soluzione che ho avuto modo di sperimentare nelle mie classi e che poi ho inserito all’interno di tutti i miei corsi e progetti editoriali per la scuola. L’idea è molto semplice: si tratta di pianificare una prova di verifica che comprenda obiettivi diversi legati ai diversi ambiti di una disciplina. Più che una verifica si tratta di una SITUAZIONE in cui i bambini possano dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi previsti in un unico momento valutativo: in parole povere: meno verifiche per i bambini e meno stress per i docenti.
Qui vi posto un breve video in cui ve ne mostro alcune:

Situazioni valutabili

Con questo tipo di proposta l’insegnante ha la possibilità di:

  • Predisporre un unico momento di verifica, anziché sovraccaricare gli alunni con molteplici prove tipiche della fine del quadrimestre, che gli permetta di sondare i diversi obiettivi.
  • Proporre alcune attività al singolo alunno e altre in modalità cooperativa per valutare obiettivi riferiti alla capacità di collaborare, di apportare il proprio contributo al gruppo
  • Facilitare il momento di verifica attraverso un contesto operativo maggiormente motivante e stimolante

Possono essere utilizzate tutto l’anno ma per le loro caratteristiche sono ideali come momenti di verifica al termine del primo e del secondo quadrimestre perché offrono  al docente una visione generale sul livello di competenza raggiunto dagli alunni.

Se avete adottato i miei cori le trovate lì. Se non lo avete fatto, pensateci in futuro.

Buon lavoro

Maestra Elena

 

 

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