Caro mio piccolo alunno,
in questa domenica in cui correggo le ultime prove dovrei sforzarmi di farlo seguendo le nuove direttive ministeriali .
A dirla tutta, caro mio piccolo alunno, lo sforzo non c’è.
Non c’è se leggendo ciò che hai scritto riesco a vedere tutta la strada che hai fatto per arrivare lì, non solo l’ultimo tratto.
Non c’è se mi concentro su quanto di buono tu hai detto e hai fatto.
Non c’è se in quella verifica io riesco a vedere la versione migliore di te: quella che ho imparato a conoscere nel tempo che abbiamo trascorso insieme , nelle giornate difficili, in quelle divertenti , in quelle leggere come una foglie e in quelle pesanti come una montagna.
E così su quel foglio, cercando la parte migliore di te, mi capita anche di ritrovare la parte migliore di me.
Ci ritrovo le parole di sostegno, gli sguardi di incoraggiamento, i pensieri che ho fatto immaginandoti per ciò che potresti essere, domani.
E se in una verifica io riesco a trovare la versione migliore di te e di me, allora abbiamo vinto, caro mio piccolo alunno.
Abbiamo vinto entrambi.
E il voto , alla fine di questo lungo anno scolastico, dovrebbe mettercelo la Scuola .
Un bel voto, ad entrambi.
Maestra Elena